Beautiful You


Chuck Palahniuk è sempre stato bravissimo a scrivere di sesso. Penso che dipenda dal fatto che non usi parole forbite e metafore stucchevoli per elevare la situa.
Il protagonista sessuomane di Soffocare, per esempio mi è molto simpatico.
E quello sciupafemmine di Rant Casey di Rabbia, per me è l'uomo perfetto. E pazienza per i denti neri, pazienza pure per la rabbia.
Solo che poi ho letto Beautiful You.

Un romanzo sull'orgasmo femminile, che bello.
A metà ho dovuto fermarmi perché mi stava facendo troppo schifo. Sembrava Cinquanta sfumature di grigio, scritto da una persona capace di scrivere, decisamente più inquietante e molto degradante.
Ho praticamente buttato le due ore successive perché ero incazzata nera con Chuck Palahniuk. Più che altro, ho scritto una serie di tweet indignati in proposito, ho girato per la casa con passo spedito ripetendo "MA COME OSA?" al nulla, poi ho preparato la borsa (dandole ogni tanto un paio di calci) e sono andata in palestra, dove ogni gancio destro era idealmente indirizzato alla faccia di uno dei miei (ex?) scrittori preferiti.

Alcune ore e qualche drink dopo, ho deciso di leggere la metà mancante e togliermi il pensiero.
Tanto, voglio dire, ormai aveva già ucciso una di orgasmi telecomandati sul palco del Dolby Theatre davanti al pubblico della Notte degli Oscar, cosa poteva inventarsi ancora di più trash?
Ho quasi pensato che la prima parte del libro fosse studiata apposta per fare schifo.
E invece niente, faceva schifo pure la seconda.

Per capirsi: cause legali inconcludenti, dipendenza da sex toys, guru himalayane tipo Pai Mei del sesso, clonazione (così, perché rendeva tutto un po' più malato, suppongo), duelli all'ultimo orgasmo per una trama di spessore.
Finale moscissimo.
La sto prendendo ovviamente malissimo. Voglio picchiare Chuck Palahniuk a sangue, finché non torna quello che una volta ha scritto Fight Club.
Chuck, tra noi è finita.


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