Cosa mi manchi a fare


E non mi importa se non mi vuoi bene
Dovrò soltanto reimparare a camminare
Calcutta, davvero? Silvia, quanto sei scema.
Fuori sta passando un'ambulanza, il mio smartphone non vibra.

Sono un po' stanca di sentirmi dire che non ascolto, che è sempre la stessa storia, che la storia la fa chi vince, che sono fredda, che mi faccio sempre i miei conti (ma che conti, poi, che in matematica ho sempre fatto cagare), che non devo mandare messaggi su What'sApp o che ne mando troppo pochi, che non capisco mai, che però potevo cercarti io oppure che sto addosso, che mi piacciono le foto un po' desaturate solo per moda, che lo dicono proprio tutti che sembro una un po' stronza.
Mi arrendo. Quindi Calcutta. Mi serviva una cosa che non condividevo con nessuno di voialtri, anche se a pensarci ti assomiglia un po'.

«Non ti avevo detto che ho delle tette pazzesche», ho detto.
«Non potevi sapere che ho un debole per le tette», hai detto.

«Magari bastasse avere le tette belle per farsi voler bene, come credete voialtri», avrei detto venti giorni dopo, e non eri tu ma un altro.

Ho comprato un dentifricio che dovrebbe farmi i denti bianchissimi, come Gigi D'Agostino. Penso sia più bello se ti mordono dei denti bianchi. Se sta funzionando non saprei, ma ha tipo dei microgranuli blu elettrico che mi macchiano la ceramica del lavandino come la polvere di Caran d'Ache.
È tutto ok, va tutto bene, mi sono solo fatta un po' trasparente.

Vedi, volevo solo essere fortunata ancora per un po'.
Ero contenta quando al mattino vedevo un tuo messaggio con scritto solo 4.24. Ero comunque incazzata col mondo per il fatto che fosse mattina e non avevo dormito, ma ero anche contenta.
Era bello quando alla radio passava Cosmo e io non badavo più al mio collega seduto da parte e mi mettevo a cantare con i finestrini abbassati e sorridevo a quello di fianco a me al semaforo.
Oggi, a quello di fianco a me ho detto "guarda che è doppio senso, coglione".

Non si capisce nemmeno più con chi sto parlando, dove finisco io e comincia qualcun altro, dove finisce uno di voi e comincia l'altro. Tanto è facile che non leggerai mai. Ma non mi dà fastidio. È tipo quando stai in piedi nella doccia, e senza accorgertene butti indietro la testa, chiudi gli occhi e socchiudi la bocca.

A un certo punto, ho deciso che non potevo, non sapevo proprio che farmene di tutta questa rabbia, e ho cambiato umore. Tutto da sola. Guarda, senza mani. È andata un pochino meglio.
E mi hai detto che sembro buona anche se vivo nel Bronx. Chissà se dicevi davvero
Sarebbe bello, magari ricominciare a cantare Sei la mia città, e girarmi verso quello a fianco al semaforo e dirgli "che cazzo hai da guardare?"
Volevo solo scomparire in un abbraccio 
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